Considerazioni sul Mercato della Terra

Indagine comparativa sui prezzi di verdura e frutta, tra Grande Distribuzione, mercato e Mercato della Terra, nel territorio locale.

Rileviamo da alcune parti alcune osservazioni critiche sull’ “esclusività” del mercato della terra, rispetto all’inaccessibilità allo stesso da parte della fascia meno abbiente della popolazione a causa dei costi dei prodotti offerti.

Vorremmo fare alcune considerazioni, sperando di fare un po’ di chiarezza.

La scelta dei produttori del mercato è fatta sulla base di linee guida rigorose, stabilite da Slow Food, validate ed implementate secondo le regole e la filosofia dell’Associazione del Distretto Biologico di Fiesole.

Attente valutazioni rispetto alla qualità dei prodotti, all’etica dei produttori, alle modalità di produzione sono alla base della selezione dei partecipanti.

Se non vogliamo solamente parlare di qualità, sulla quale ogni considerazione penso sia superflua e condivisa da chiunque abbia acquistato anche un solo prodotto al mercato, possiamo evidenziare come questa iniziativa offra opportunità a molte piccole aziende a conduzione familiare, di avere una visibilità, vedere remunerato adeguatamente il proprio lavoro e poter proseguire la propria attività, in molti casi tramandandola dai genitori ai figli.

La critica è: i costi sono alti.

La risposta è: alti rispetto a cosa? Ogni valore va relativizzato, non preso come assoluto

Le linee “bio” della grande distribuzione (Viviverde, Esselunga Bio) costano come i prodotti convenzionali?  No.

Sappiate che quel sovrapprezzo copre prevalentemente le spese di marketing, di intermediazione, di confezionamento.

In quel caso siamo disposti a spendere, ma quel prezzo remunera adeguatamente e giustamente il produttore?

Quanti ci devono guadagnare sull’intera filiera produzione – dettaglio?

Siamo disposti a pagare qualcosa di più nei supermercati per garantirsi un prodotto un po’ più salutare finanziando una filiera polverizzata e non siamo disposti a pagare qualcosa di più per remunerare il lavoro di famiglie e giovani che vogliono coltivare la terra in modo sostenibile.

E per avere un prodotto locale, a km 0 quindi senza impatto ambientale legato al trasporto, più sano e salutare.

Il mercato della terra è una volta il mese, non ha la pretesa di sostituirsi ai supermercati, o ai mercati rionali, nei quali peraltro in molti casi i prezzi non sono molto inferiori e la qualità non è la stessa, mediamente.

Abbiamo rilevato, parlando con i sempre più numerosi frequentatori del mercato della terra di Fiesole, soddisfazione sulla qualità e la variabilità dell’offerta, sulle iniziative di divulgazione ed informazione rispetto alla corretta alimentazione, al consumo consapevole ed alla produzione sostenibile, tutti temi di rilevanza anche sociale.

Il mercato della terra vuole essere un momento di riflessione, di presa di coscienza e di corretta informazione specialmente sui pericoli dello strapotere dell’agroindustria che ha dimostrato essere un modello completamente sbagliato e che porterà alla distruzione del pianeta. Ridurre tutto ciò alla considerazione costa troppo significa non aver compreso appieno lo spirito e lo scopo di questa iniziativa.